di Marta Peragallo

Tutto ha avuto inizio con una telefonata che ho fatto alla Guardia Costiera di Savona per informare della presenza di alcuni pneumatici di grandi dimensioni nelle acque antistanti la spiaggia libera “L’Angolo Azzurro” ad Albisola Superiore. Ho poi inviato una e-mail con foto e specifica della posizione. Mi sono qualificata come referente del progetto “Proteggiamo il mare” di Assonautica, ma la comunicazione può essere fatta anche individualmente, da chiunque vuole segnalare rifiuti o inquinamento in mare.

In seguito alla mail sono stata contattata telefonicamente dal sub professionista e recordman Paolo Cappucciati e ci siamo accordati su data e orario del recupero: 9 agosto alle ore 7.

Quando nel giorno stabilito sono arrivata in spiaggia il mezzo della Guardia Costiera e il gommone dei subacquei del Centro Nautico Vadese erano già sul posto. Mi sono preparata velocemente e sono entrata in acqua. Uno dei pneumatici era già stato recuperato e portato in spiaggia. Mi è stato permesso di rimanere nei pressi del raggio di azione dei subacquei ed ho potuto assistere al recupero di altri due pneumatici, effettuato con l’ausilio di palloni di sollevamento.

Entrare per la prima volta in contatto con il mondo del lavoro sotto al livello del mare è stata per me un’esperienza emozionante. Ho potuto documentare l’evento con la fotocamera subacquea e, pur essendomi limitata ad assistere rimanendo a debita distanza, mi sono sentita partecipe di questa impresa.

Alla fine i tre pneumatici, lasciati sulla spiaggia, sono stati ritirati il giorno seguente dagli addetti del Comune di Albisola Superiore per il conferimento all’isola ecologica.

La sigla di questo tipo di rifiuto è PFU e in tutto il mondo sono in corso progetti per il recupero in mare e sulle spiagge. Un tempo si pensava che potessero favorire lo sviluppo della vita marina ma in seguito si è scoperto che provocano troppi danni, rilasciano in acqua idrocarburi e metalli pesanti, tossici per gli animali e per l’ambiente. Sono inoltre delle vere e proprie trappole per alcuni animali che, entrati nella parte concava, non riescono più a uscirne, come succede ai paguri.

La mia comunicazione alla Guardia Costiera è stato un piccolo gesto ma ha portato a una importante azione per la tutela del mare. Un piccolo gesto che chiunque dovrebbe fare, perché il mare ha bisogno dell’aiuto di tutti noi.

Marta Peragallo – Progetto “PuliAmo il mare”

 

ARTICOLO IL SECOLO XIX IN PDF

 

Questo articolo partecipa al progetto di Assonautica Provinciale di Savona “PuliAmo il mare”.
Raccontare le proprie esperienze è utile per sensibilizzare sul problema dell’abbandono dei rifiuti. Tutti possono condividere le loro buone azioni nei confronti del mare, le informazioni per partecipare al progetto “PuliAmo il mare” sono sul sito di Assonautica Savona. (n.d.r.)

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